Salve Dott. Canali,
quest'anno mi sto cimentando nell'allevamento del canarino bianco lipocromico. Ho due coppie cosi' formate: maschio recessivo per femmina dominante e la seconda coppia da due bianchi recessivi. Della prima coppia ho tre pulli di cui uno giallo, uno bianco ed uno bianco occhi rossi; dalla seconda coppia ho ottenuto un bianco ed un bianco occhi rossi. Come mai si verifica la comparsa di questo carattere dell'occhio non presente nei genitori? Quale l'origine ed il comportamento genetico dei soggetti ad iride rossa? Grazie in anticipo per la sua risposta. Cordialmente.
Manolo Capanna - Civita Castellana (Viterbo)
Risponde Giovanni Canali
Gentile Manolo,
La nascita di soggetti ad occhio rosso non deve stupire, significa semplicemente che vi è latente il fattore responsabile. Non tutti i caratteri presenti nel genotipo si esprimono ma, se recessivi, in certi casi rimangono latenti per riapparire nella prole se vi sono le condizioni. Per spiegare tutto dall’inizio dovrei riempire molte pagine, non essendo possibile le raccomando di acquistare un buon testo. Per rimanere nello specifico le dico che l’occhio rosso può essere sia prodotto dal gene mutato recessivo autosomico denominato phaeo (in passato detto anche rubino o abbreviato ino), sia dal gene pure mutato denominato satiné, questo però recessivo e legato al sesso. Nel primo caso (phaeo) la latenza del carattere deve essere presente in entrambi i genitori, i soggetti ad occhi rossi sono un quarto della prole, possono essere sia maschi che femmine, abbiamo poi un quarto di occhi neri omozigoti e la metà pure da occhi neri ma eterozigoti (portatori di phaeo). Nel secondo caso (satiné) solo il maschio è portatore e i soggetti ad occhio rosso sono la metà delle femmine, l’altra metà delle femmine è ad occhio nero emizigoti (non portatrici), i maschi sono tutti ad occhio nero, metà omozigoti e metà eterozigoti (portatori di occhio rosso satiné).
È praticamente impossibile o quasi distinguere i due tipi di occhi rossi quindi, non sono in grado di darle una risposta sull’esatta natura dei soggetti che ha ottenuto, guardi però che se fossero maschi sarebbero necessariamente phaeo. A complicare le cose c’è il fatto che, a volte vengono scorrettamente mescolati i due fattori con varie confusioni conseguenti. Un altro aspetto troppo spesso ignorato è che nei phaeo per avere l’occhio rosso evidente è necessario che il tipo base sia o bruno, o agata, o isabella. Se il tipo latente è il nero, l’occhio phaeo appare rosso solo nel pullo, nell’adulto appare nero o quasi, anche se tale percezione probabilmente è legata ai limiti visivi della nostra specie. Per tipo base intendo indicare il fatto che anche nei lipocromici esiste il tipo, anche se inibito. Lo si deduce dal colore degli occhi e da quello di eventuali macchie. Per capirci, se si accoppiasse un isabella maschio melaninico con un lipocromico, le pezzature sarebbero sempre isabella nelle femmine, ma nei maschi solo se la lipocromica usata fosse una potenziale isabella, altrimenti dipendono dal tipo occulto della lipocromica e potrebbero essere a seconda dei casi nere, brune o agata. Questo vale anche per i tipi aggiunti come il phaeo e il satiné e l’effetto ovviamente non riguarda solo l’occhio ma tutto il resto; infatti non si manifestano macchie su becco e zampe e eventuali macchie sul piumaggio, appaiono phaeo o satiné, non sempre facili da individuare, anzi non individuabili negli agata di entrambi i tipi e negli isabella phaeo visto che le riduzioni seguono quelle note nei melaninici. Le macchie sono più evidenti nel sottopiuma che va sempre esaminato con cura, per non trasmettere macchie e per avere indicazioni sulla situazione genetica, se pulito va bene, ma non ci da informazioni genetiche, i fratelli difettosi possono darci informazioni sul probabile (ma spesso non certo) genotipo di quelli senza macchie.
L’aspetto del tipo latente che incide sull’occhio, può creare vari equivoci, si potrebbe ad esempio confondere l’occhio del nero phaeo con l’occhio dei bruni. Un'altra confusione può derivare dal fatto che accoppiando due occhi rossi, uno bruno phaeo e l’altro agata phaeo, solo le femmine saranno palesemente ad occhi rossi (essendo o brune o agata in base al maschio usato) i maschi essendo geneticamente neri avranno perdita del rosso dopo pochi giorni. Questo potrebbe far pensare a commistioni col satiné, che in questo caso non c’è, ma che in altri casi può capitare benissimo. Tanto per dirne un’altra, se si dovesse accoppiare un maschio ad occhi rossi phaeo con una femmina ad occhi rossi satiné avremmo tutta la prole ad occhio nero, con maschi portatori di entrambi i caratteri e le femmine solo di phaeo. Non appaia troppo strano; infatti se si accoppiano due caratteri recessivi diversi e non allelici si ha la complementazione e si rivede la forma originale ancorché doppiamente eterozigote. Per spiegare ampiamente questi fenomeni occorre un libro ed in effetti l’ho scritto, si tratta di "I COLORI NEL CANARINO" che può trovare presso la FOI-Onlus. Tornando ai discorsi di prima, consiglio di preferire il satiné visto che non crea problemi come quelli suddetti per la sua allelicità con l’agata, per cui l’occhio appare sempre rosso, anche se tale espressione può ridursi (è leggermente inferiore a quella del phaeo agata o isabella) se si accoppia in purezza, quindi è raccomandabile l’accoppiamento con portatori. Un altro vantaggio del satiné è che i satiné nei nidi misti non sono discriminati dai genitori, mentre spesso lo sono i phaeo. Quello della discriminazione del phaeo nei nidi misti l’ho constatata nei melaninici, non ho motivo di dubitare che si verifichi anche nei lipocromici, tuttavia non ho avuto evidenze in tal senso, ed altri autori non parlano di questo aspetto.
Un ulteriore vantaggio del satiné è che si possono inserire soggetti ad occhi neri senza preoccuparsi del tipo base. Nonostante tutte queste complicazioni conosco allevatori che accoppiando in modo quasi casuale ottengono buoni risultati, "contro la fortuna la ragion non vale"! Tuttavia ritengo che conoscere sia molto meglio, inoltre non tutti sono fortunati. Se vorrà andare avanti sarà bene che accerti la natura degli occhi rossi che le sono apparsi, cosa non facile, senza contare che potrebbe essere diversa la situazione nelle due coppie. Per l’occhio phaeo una volta scelto o subito il tipo base o bruno o agata eventualmente associabile all’isabella (io preferisco l’agata) si può accoppiare in purezza, anche se io non amo questa scelta (probabilmente non giova al rosso dell’occhio), oppure puro per portatore, se i piccoli non sono discriminati, non tutte le coppie discriminano. Da questo accoppiamento nascono metà occhi rossi (phaeo) e metà portatori, indipendentemente dal sesso. Con l’occhio satiné la cosa migliore è l’accoppiamento di maschio portatore e femmina satiné da cui si hanno metà occhi rossi (satiné) sia maschi che femmine e metà occhi neri sia maschi che femmine, con i maschi portatori. Se si usa il maschio ad occhi rossi satiné con femmina ad occhi neri, i maschi sono portatori e le femmine ad occhi rossi. Lo svantaggio di questo accoppiamento è che si hanno solo femmine ad occhi rossi. L’accoppiamento in purezza produce tutti occhi rossi, io non lo amo per il timore di perdere tipicità nell’espressione del rosso. Tale perdita di tipicità incide poco o nulla nel giudizio, per via del fatto che nei lipocromici non esiste una voce tipo ove penalizzare. Tuttavia il rischio è che il rosso sia cosi scarso da creare dubbi di classificazione, inoltre il bel rosso fa buona impressione in sede di giudizio, senza contare che l’allevatore dovrebbe essere più gratificato da un soggetto veramente tipico. Mi spiace per le complicazioni, ma io le descrivo, non le creo, anzi cerco di ridurle consigliando scelte corrette e di rifuggire da commistioni improprie. Per quanto non richiesto le faccio notare che non è bene mescolare bianco dominante e recessivo, veda la risposta precedente. Gradisca cordiali saluti.
Giovanni Canali