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Buongiorno Giovanni,
volevo porti un quesito, inerente un canarino secondo me di grande effetto fenotipico, che ho recentemente visto in una foto pubblicata online. Il canarino
appare un condensato di melanine, color carbonella. Pare sia il prodotto di accoppiamenti tra nero onice e nero cobalto, e successiva
selezione dei fenotipi piu' scuri.
E' pertanto una combinazione, sovrapposizione, di mutazioni non alleliche che riproduce un forte effetto scurente la livrea del canarino, benche' persista
il disegno e non si pervenga al nero totale, ma ci si avvicina in modo, oserei dire, inverosimile.
Caro Giovanni, che sai dirmi di questo bel fenotipo, "meticcio" secondo l'ortodossia della canaricoltura di colore, non approvato in sede di esposizioni
in quanto summa di due diversi tipi: nero onice e nero cobalto? Grazie, un saluto.
Francesco Chieppa - Barletta
Risponde Giovanni Canali
Buongiorno Francesco,
grazie per l'interessante quesito di particolare attualita', passo subito a risponderti.
Quando ci sono caratteri non allelici e' possibile l'interazione e cioe' l'espressione contemporanea dei due caratteri. Quindi si puo' creare un nuovo
carattere, ancorche' non stabile; visto che si puo' avere una separazione nel prosieguo. Dipende dagli accoppiamenti.
L'idea del canarino tutto nero c'e' sempre stata e si sono fatti tanti tentativi, tutti naufragati. In effetti un obiettivo pieno non pare raggiungibile,
da non escludere un risultato parziale, diciamo un canarino "morello" per usare un termine ippico. Fra i tanti tentativi c'e' anche l'interazione di
mutazioni diverse, che in altre specie hanno dato qualche esito parziale, ma buono, nel canarino si e' tentato facendo interagire l'onice ed il cobalto.
L'onice come mutazione e' autosomica recessiva verso la forma selvatica e semi dominante verso la forma allelica opale; infatti esistono intermedi
opale-onice riconoscibili. Il cobalto e' mutazione autosomica recessiva, non sono note allelicita'.
L'azione dell'onice consiste in una riduzione dell'eumelanina, una fortissima riduzione visiva della feomelanina ed eumelanina in diffusione, fuori dal
tradizionale punto di convergenza che e' la parte centrale della pars pennacea, lungo la rachide e comprensiva della rachide stessa.
L'azione del cobalto consiste in una leggera riduzione dell'eumelanina, che puo' passare inosservata, la feomelanina pare non intaccata, ma e' aspetto
discutibile, cio' che e' chiaro e tipico e' che l'eumelanina si nota anche fuori dal centro di convergenza dell'eumelanina, quindi fuori dalla parte
centrale della pars pennacea. Quest'ultimo aspetto e' particolarmente evidente nella parte inferiore, specialmente quella ventrale, che appare molto grigia.
In effetti, in condizioni normali, la zona ventrale e' una delle meno interessate dalle melanine ed inoltre anche dai carotenoidi, per addensamento di
brinatura, e tutto cio' crea una caratteristica insolita.
I meccanismi delle due mutazioni in oggetto sono diversi e pure e' diverso l'aspetto zona ventrale che nell'onice e' normale, cioe' piu' chiara, a differenza
del cobalto. Tuttavia abbiamo anche singolare somiglianza per l'effetto della diffusione dell'eumelanina in una parte della penna, di norma non interessata,
almeno in modo apprezzabile dall'eumelanina e nella quale si vede bene il colore di fondo carotenoide.
Sui meccanismi si sono fatte diverse ipotesi. Nell'onice si e' ipotizzato che ci sia una sostituzione feo eu melaninica, cioe' che, in seguito alla mutazione,
la melanina che dovrebbe diventare feomelanina, durante la sua formazione, cambi strada e diventi eumelanina, ma senza andare nel normale centro di
convergenza eumelaninico e con conseguente diffusione. L'effetto maggiore che l'onice ha nelle femmine, sembra suffragare tale tesi. In effetti sappiamo
che le femmine hanno piu' feomelanina dei maschi. Tuttavia si possono fare anche altre ipotesi.
Nel cobalto, visivamente, si direbbe una sorta di traboccamento dell'eumelanina dalla stria, corrispondente al centro di convergenza, per invadere parti
non tipiche per l'eumelanina. Tuttavia e' spiegazione molto dubbia; infatti si e' anche ipotizzato che l'eumelanina sia portata in superficie da parti piu'
basse ed inferiori della penna.
Un aspetto davvero singolare e' che nel cobalto la femmina e' piu' nera del maschio, limitatamente a quel che concerne il nero eumelaninico in diffusione.
Qui non possiamo pensare ad un fatto sostitutivo feo eu stante la permanenza della feomelanina. Per fornire una spiegazione si e' pensato ad un ritardo
nella formazione dell'effetto diffusivo. Essendo la penna a crescita piu' lenta nella femmina (e' questo che favorisce il deposito maggiore di feomelanina)
nel nostro caso favorirebbe l'effetto diffusivo eumelaninico di cui sopra.
Sia la descrizione dell'aspetto del dimorfismo sessuale del cobalto, sia la possibile spiegazione, sono state fornite proprio dal sottoscritto e dal collega
Corbelletto.
Le suddette considerazioni sul cobalto hanno aumentato di molto i dubbi sul dimorfismo dell'onice, per quanto riguarda la spiegazione dell'effetto diffusivo;
infatti anche nell'onice si potrebbe ipotizzare un ritardo nella melanogenesi dell'eumelanina in diffusione, oltre a quella gia' indicata di sostituzione.
Di fatto onice e cobalto, pur nelle grandi diversita', hanno in comune la diffusione eumelaninica. Questo aspetto rende tali mutazioni poco adatte alla
linea dei diluiti, visto che la diluizione (agata) riduce moltissimo l'effetto diffusivo, mentre hanno fatto nascere interesse per fare un passo verso il
canarino se non tutto nero, almeno molto scuro.
Si e' cosi' effettuata una serie di accoppiamenti per fare coesistere l'onice ed il cobalto nello stesso individuo. Il risultato, per altro non difficile, e'
stato ottenuto ed apprezzato da alcuni, specialmente all'estero, mi pare venga chiamato Conix, Comix.
Si procede accoppiando un onice ed un cobalto, per complementazione si ottengono tutti classici portatori di entrambe le mutazioni, accoppiando tali
soggetti fra di loro si ha il classico diibridismo mendeliano: 9 classici, 3 onice, 3 cobalto ed un onice-cobalto. Inoltre due terzi degli onice portano il
cobalto e due terzi dei cobalto l'onice.
Accoppiando (se si ha la fortuna di aver indovinato) un onice \ cobalto ed un cobalto \ onice, avremo 25% di classici (doppi portatori), 25% di onice \ cobalto,
25% di cobalto \ onice e 25% di onice-cobalto. Per il resto si prosegue con meccanismi mendeliani che non dovrebbero creare difficolta', almeno a chi ha una
preparazione sufficiente.
Tali soggetti onice-cobalto, che in Italia non sono molto allevati, li ho visti poche volte e non erano dei migliori, almeno presumo. Posso dire che
prevalgono le caratteristiche onice, del resto e' ovvio, avendo l'effetto fenotipico maggiore, tuttavia la diffusione e' evidente ed estesa anche alle parti
inferiori, ventre compreso.
Ritengo che, con adeguata selezione, si possano ottenere soggetti scuri di apprezzabile aspetto, molto discutibile se valga la pena di riconoscerli o meno a
livello espositivo.
Si pone a questo punto la faccenda del nero o del nero-bruno, in altri termini combattere o meno la feomelanina. Sappiamo tutti che la linea corretta e'
quella del nero-bruno e che solo la moda ci ha orientati diversamente.
Ora, nell'onice si e' preferito, in linea di massima, il nero-bruno, stante l'ipotesi di sostituzione feo eu e nessuno si e' mai lamentato, visto che nell'
onice la feo non appare se non in misura minima e se anche la tesi della sostituzione fosse errata, in ogni caso favorisce anche l'espressione del nero
per via dei geni pleiotropici che agiscono su entrambe le melanine.
Nel cobalto si preferisce il nero per via del fatto che la feomelanina bruna appare, ma diversi allevatori non disdegnano presenze di feomelanina, sempre
per la pleiotropia, che pare favorisca anche l'effetto diffusivo.
Nella selezione dell'interazione onice-cobalto, visto che la feo comunque appare pochissimo, non correrei rischi e guarderei con favore la linea nero-bruno,
come natura comanda. Tutto cio' se si volesse allevare un canarino (onice-cobalto) che non e' riconosciuto e non e' neppure probabile che in Italia venga
riconosciuto. Gradisci cordiali saluti.
Giovanni Canali
La redazione ringrazia l'allevatore Daniele Del Zompo per le immagini fotografiche.
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